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Aguirre, furore di Dio
di Werner Herzog
Con K. Kinski, R. Guerra, H. Rojo, C. Rivera, P. Berling, D. Ades
Anno: 1972
Durata: 93 min.
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Capolavoro assoluto. Un film che resterà sempre attuale.
Un gruppo di conquistadores (i soldati spagnoli che invasero l'America meridionale nel ‘500) parte alla ricerca di Eldorado, la città dell'oro. L'ansia di ricchezze li porterà tutti alla morte.
Herzog denuncia la folle sete d'oro dell'uomo. L'uomo è proprio un pazzo: per l'ansia di diventare ricco, perde di vista la differenza tra bene e male. Di più: quando pensa al potere che potrà avere, si crede addirittura un dio. E tutto gli pare lecito.
La storia è di cinquecento anni fa, ma Herzog ci dice che il suo messaggio riguarda l'uomo di tutti i tempi, quindi anche quello moderno. Perché la natura dell'uomo non cambia mai: ricchezza e potere gli faranno sempre perdere la testa. Anche perché gli uomini sono e saranno sempre cattivi: i forti (nel film sono gli Spagnoli) schiacceranno sempre i deboli (nel film sono gli abitanti della foresta). Insomma: gli uomini sono bestie crudeli. Fanno paura perfino agli animali.
L'uomo è pazzo anche perché dimentica che solo una cosa è davvero più forte di tutto e di tutti: la natura. E infatti Herzog ci mostra una natura selvaggia e ostile. Nessuno può sfidarla e batterla: gli Spagnoli pagheranno con la vita l'aver osato tanto.
Herzog ci dice poi che molte azioni violente della storia sono state fatte in nome della religione. Gli Spagnoli uccidono (e si uccidono tra loro) con il pretesto della religione. “Sono il furore di Dio e Dio è con me” afferma Aguirre, il capo degli Spagnoli. Perfino il prete che accompagna i conquistadores dice: “Per la gloria di nostro Signore, la Chiesa deve stare sempre dalla parte del più forte”.
L'unico esempio positivo viene dalle due donne del film. Sono le uniche due persone che hanno dignità, sensibilità, amore disinteressato. Herzog sembra dirci che il mondo sarebbe migliore se ci fosse più sensibilità femminile e meno egoismo maschile.
Bravissimo Klaus Kinski nella parte di Aguirre. Riesce a essere intenso perfino quando non fa niente.
Bellissime le musiche dei Popol Vuh.
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