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Il grande dittatore
di Charles Chaplin
Con C. Chaplin, P. Goddard, J. Oakie, R. Gardiner, C. Conklin
Anno: 1940
Durata: 115 min.
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Un capolavoro comico che attacca il partito nazista, cioè il violento partito tedesco che provocò la Seconda guerra mondiale.
Adenoid Hynkel è il dittatore dell'immaginario stato di Tomania. Egli ha due obiettivi: eliminare gli ebrei e conquistare il mondo. Un barbiere ebreo che gli somiglia molto rovinerà i suoi piani.
Con il personaggio di Adenoid Hynkel, Chaplin prende in giro Adolf Hitler, il capo del partito nazista. I lavori del film erano iniziati nel settembre del 1939: la guerra era scoppiata da pochi giorni. Con un coraggio e una durezza che pochi ebbero allora, Chaplin attacca Hitler e le sue folli idee.
Più in generale, il film prende in giro tutti i dittatori. I dittatori sono pazzi vanitosi: governano il loro popolo con la violenza e vogliono pure conquistare il mondo. Bisogna fermarli. Chaplin prova a farlo con l'arma dell'ironia. Spara contro i dittatori una raffica di risate.
Il film denuncia anche l'assurdità della guerra. L'uomo inventa armi sempre nuove per uccidere gli altri uomini. Eppure dovrebbe usare la scienza e le sue scoperte per fare del bene.
Chaplin c'invita a non farci illusioni. Chi è cattivo non diventa buono. Soprattutto, non lo diventa dalla sera alla mattina. A un certo punto del film, Hynkel diventa buono con gli ebrei. Ma è solo un trucco. Non facciamoci ingannare: il male ha tanti volti, anche uno che sorride.
Nella scena finale, il barbiere ebreo parla alla folla che l'ha scambiato per Hynkel. Ma è Chaplin stesso a parlare. E lo fa col cuore. Il suo è un messaggio di speranza. Smettiamo di odiarci e di giudicare gli altri dal colore della loro pelle o dalla loro religione. Uniamoci per fare del mondo un posto migliore. Ritroviamo la nostra umanità.
Nel film ci sono molte scene divertenti.
Bravissimo Chaplin quando interpreta Hynkel che parla al popolo.
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