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L'albero degli zoccoli
di Ermanno Olmi
Con L. Ornaghi, F. Moriggi, O. Brignoli, A. Ferrari, G. Brignoli, P. Brolis
Anno: 1978
Durata: 170 min.

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Un capolavoro di poesia e un gesto d'amore verso un mondo oramai scomparso, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Un film che ci mostra quanto la vita possa essere ingiusta e come siano spesso gli umili e gli indifesi a pagare i conti più cari.

Una cascina bergamasca alla fine dell'Ottocento. Olmi ci spiega la vita delle famiglie di contadini che l'abitavano, tenendo conto che le case, le stalle, la terra e il bestiame erano del padrone e a lui si davano i due terzi del raccolto.

Olmi ci racconta i sentimenti, le paure e le speranze di gente che è passata nella storia senza lasciar traccia. Gente di un mondo che non c'è più e che era fatto di fatica e miseria, canti e racconti, fede e preghiera. Un mondo in cui l'esistenza era così povera che tutto aveva valore e significato. Un mondo con poco spazio per la gioia. Infatti, quando il padrone mandava via una famiglia, nessuno poteva impedirlo. Bisognava accettarlo. Con rassegnazione.

Un film lungo che scorre lento, come la vita di suoi umili protagonisti. E un film pieno di poesia e di pietà.

Bravissimi gli attori, tutti dilettanti. Un consiglio: ascoltate il film in dialetto bergamasco. Chi non lo conosce fa fatica, ma il fascino dell'opera è maggiore.

 
     
 
 
 
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