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Orizzonti di gloria
di Stanley Kubrick
Con K. Douglas, R. Meeker, A. Menjou, G. Macready, R. Anderson
Anno: 1958
Durata: 86 min.
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Un capolavoro intenso e vero. Il primo film contro la guerra di un regista che ha fatto dell'assurdità di ogni conflitto uno dei punti fermi del suo cinema.

Kubrick, lontano dalla disperazione di Full Metal Jacket, ma anche dall'ironia di Stranamore, fa luce sui rapporti e sui contrasti tra ufficiali e soldati al fronte. Cioè s'interessa dell'autorità militare e di chi deve subirla. Senza essere banale, Kubrick fa un film che ci fa capire un po' di più com'è fatto l'uomo. Perciò la morale del film non ha tempo. Anche se la storia si svolge tutta durante la Grande Guerra.

I generali, che muovono migliaia di soldati, sono proprio tutti uguali: gli importa solo della loro carriera, dei loro orizzonti di gloria. Il finale è amaro, come amara è la guerra, e non ha vincitori: Douglas guarda triste davanti a sé, verso una speranza di pace e di giustizia. Veri orizzonti di gloria, ma purtroppo lontani.

Il bianco e nero della pellicola non annoia. Anzi: dà più forza al messaggio di Kubrick. Tutte le scene sono bellissime: merito del gran lavoro fatto sulla psicologia dei personaggi e sui dialoghi. Alcuni primi piani sono così intesi che ci sembra d'esser lì con gli attori. Da scuola del cinema le scene di battaglia in trincea.

 
     
 
 
 
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