




 |
Otto e mezzo
di Federico Fellini
Con M. Mastroianni, S. Milo, C. Cardinale, A. Aimée, R. Falk, M. Pisu
Anno: 1963
Durata: 135 min.
a
Un capolavoro autobiografico, cioè un'opera che parla della vita del suo autore. Le ansie di Guido, il protagonista, sono infatti quelle di Fellini. E riguardano molti aspetti della vita: l'arte, l'amore, la morte, la vecchiaia, i ricordi, il rapporto con i genitori e con le donne.
Guido è un regista in crisi d'ispirazione: deve fare un film, ma non sa da che parte iniziare. Guido è in crisi anche come uomo: non sa più se la sua vita ha un senso. Tutto cambierà quando deciderà di guardarsi dentro e di ascoltare la sua voce interiore.
Guido è un egoista: ha amato sempre e solo se stesso.
Molte persone l'hanno amato o lo amano tuttora, ma non le ha mai ricambiate. All'apparenza, Guido è uno che ha vinto: ha avuto il successo. In realtà, ha perso, proprio perché non ha mai amato. E ora soffre: nel fisico e nella mente. Ma la colpa di ciò è solo sua. Perché
«l'io solitario finisce strozzato da un gran pianto o da un gran riso».
Guido è un egoista anche perché ha cercato di avere tutto dalla vita. Ma gli uomini non possono avere tutto. Il suo essere così infelice nasce anche da questo desiderio impossibile.
Qual è allora il senso della vita? La vita è breve: non dobbiamo sprecarla inseguendo tutto. Dobbiamo scegliere bene i nostri obiettivi. Già, ma quali devono essere i nostri obiettivi di vita? Fellini ce ne indica due: l'amore per gli altri e l'amore per il nostro lavoro. Solo così possiamo riconciliarci con la vita e vivere sereni.
Fellini ci parla anche del desiderio di purezza che è dentro ognuno di noi. Lo fa attraverso i ricordi della sua infanzia spensierata e la bellezza di Claudia Cardinale. La società e le nostre paure ci schiacciano sotto una pressione enorme. Ma noi sogniamo una vita pura, leggera. Come uscirne? Dobbiamo ascoltare la nostra voce interiore, cioè i nostri desideri. Saranno loro a dirci quali sono le cose importanti per noi.
Fellini attacca la severa educazione cattolica che molti di noi hanno ricevuto. Quell'educazione ci condiziona: la paura di peccare fa nascere mille sensi di colpa che ci tolgono la gioia di vivere.
Il film racconta anche il mondo del cinema e tutti i personaggi che gli girano intorno. Quel mondo è un circo pieno di vita e uno specchio fedele della vita stessa.
Molte scene ci portano nella dimensione del sogno (o dell'incubo): le situazioni raccontate sono impossibili e i silenzi non sono reali.
|
|