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Parla con lei
di Pedro Almodovar
Con J. Camara, D. Grandinetti, L. Watling, R. Flores, G. Chaplin
Anno: 2002
Durata: 112 min.
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Un film pieno di poesia che commuove. Almodovar ci parla di sentimenti, soprattutto dell'amore e dell'amicizia.
Due donne sono in coma, nello stesso ospedale. I due uomini che le amano, Benigno e Marco, le assistono. Questa tragica coincidenza farà nascere tra i due un'amicizia profonda e sincera.
Almodovar ci mostra come siamo fragili. Soffriamo per dolori fisici e morali, ci disperiamo per le angosce quotidiane, cediamo alle debolezze, piangiamo per niente, ci ammaliamo, muoriamo. E inoltre siamo soli, come i due uomini del film. Abbiamo infatti un enorme bisogno d'amare e d'essere amati che si scontra con la nostra solitudine. Solo l'amore, l'amicizia e la solidarietà possono darci sollievo.
Il film ci parla anche del ruolo del destino nelle nostre vite. Come nella scena iniziale e in quella finale.
Benigno e Marco sembrano Don Chisciotte e Sancio Panza, i protagonisti del libro Don Chisciotte di Cervantes. Ma c'è una differenza. Nel libro di Cervantes, infatti, Sancio Panza, basso e grasso, rappresenta la ragione e l'intelligenza, mentre Don Chisciotte, alto e magro, rappresenta la fantasia e le illusioni. Nel film è il contrario: Benigno, basso e grasso, vive d'illusioni, mentre Marco, alto e magro, è razionale. Avrà ragione il primo, ma il prezzo da pagare sarà alto.
Almodovar ci chiede anche di pensare a qual è il limite dell'amore. Quando diventa follia? Il gesto di Benigno verso la donna amata è, al tempo stesso, un crimine per la legge, un gesto d'amore per lui e il ritorno alla vita per lei. Bene e male hanno sempre confini netti?
Un film che ci parla anche dell'amicizia. Un sentimento che, quand'è vero, coinvolge gli amici a tal punto da farli diventare l'uno lo specchio dell'altro. Come nella scena del dialogo in prigione.
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