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Massime spirituali
di Kahlil Gibran

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È una serie di brevi pensieri di Gibran, più qualche suo breve scritto di argomento religioso, filosofico, politico. Il libro è stato pubblicato nel 1962, trentuno anni dopo la morte di Gibran.

Gibran ci parla della vita in generale, dei difetti degli uomini, della morte, della religione, della speranza, dell'amore. Siccome Gibran è un poeta sensibile e un bravo scrittore, le sue osservazioni sono intelligenti e utili. In particolare, quando ci parla degli uomini, Gibran dimostra d'essere un fine psicologo.

Gibran era libanese. Il Libano è uno stato dell'Asia in cui convivono la religione cristiana e quella islamica (una religione nata nel 600 d.C. circa, praticata da oltre un miliardo di persone nel mondo e diffusa soprattutto in Asia e Africa). I rapporti tra cristiani e islamici sono sempre stati difficili. Perché, nel tempo, le due religioni hanno creato due culture con stili di vita e di pensiero molto diversi. Gibran conosceva bene entrambe le culture. Nelle Massime spirituali, egli cerca di creare un ponte spirituale tra di esse. Egli vuole dimostrare che le due culture, oltre alle cose che le dividono, hanno anche cose in comune. E che, perciò, è possibile la convivenza pacifica tra di esse.

Gibran è un poeta e uno scrittore attuale. Infatti, ci dà una lezione di tolleranza religiosa e culturale, cioè di comprensione e rispetto per chi ha una religione e una cultura diverse dalle nostre.

     
 
 
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